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lunedì 23 gennaio 2012

LIBERALIZZAZIONI = CRESCITA ?


Questo weekend per il Presidente del Consiglio è stato un tour de force televisivo, dopo la partecipazione di venerdì sera al programma Otto e Mezzo su LA7 condotto da Lilli Gruber, ieri è tornato in tv per spiegare agli ascoltatori della trasmissione di Lucia Annunziata in ½ ora le norme con cui  il suo Governo sta cercando di far ripartire il motore Italia. Ribadendo l’importanza di una netta “semplificazione, con la riduzione delle segmentazioni fino ad oggi in vigore» per le PMI e un massimo impegno “per il  miglioramento qualitativo della vita dei giovani e del loro ingresso nel mondo del lavoro”, il Presidente Monti ha avviato una riflessione con il pubblico in ascolto sugli ultimi giorni di intenso lavoro del suo governo, a partire dalle liberalizzazioni, ma anche riforma del mercato del lavoro, lotta all'evasione e anche sui presunti "conflitti d'interesse" all'interno del suo governo.



Data l’importanza della Manovra, in queste ore siamo sottoposti ad un vero e proprio information overload, ecco allora quali sono le norme che toccano da (molto) vicino vita e stabilità dell'attività delle PMI e dei liberi professionisti di tutta Italia.

  1. velocizzare le pratiche societarie: spariscono tutte le regole che fissano limiti numerici, autorizzazioni, licenze, nulla osta, preventivi atti di assenso per aprire un’attività economica.
  2. Istituzione del tribunale per le imprese, una corsia preferenziale per velocizzare gli iter giudiziari che si affianca alle già esistenti sezioni specializzate in proprietà industriale e intellettuale.
  3. Srl semplificata per imprenditori under 35: basterà un euro di capitale sociale e niente spese di notaio per l’atto costitutivo, perché sarà sufficiente depositarlo presso l’Ufficio del Registro delle imprese, esente da diritti di bollo. 
  4. Libertà di apertura: entro quest’anno negozi ed attività economiche potranno stabilire quanto e quando essere aperti al pubblico.  
  5. Riduzione dei costi dei pagamenti con carta di credito: entro il 1° settembre le Banche dovranno ridurre i costi delle commissioni sulle transazioni.

Per quanto riguarda i liberi professionisti, oltre all‘abolizione delle tariffe minime e massime e l’introduzione del preventivo obbligatorio, nell’immediato è richiesto un incremento nel numero dei notai: subito un concorso per 500 nuove leve e a seguire nuovi concorsi per coprire i posti che si renderanno disponibili.
Novità anche per tutti i tirocinanti che potranno svolgere sei mesi dei 18 totali di tirocinio per superare l’esame di Stato presso le Università.
Ma non solo: anche altre categorie sono toccate dal decreto sulle liberalizzazioni a partire dalle compagnie di assicurazione per le quali sarà obbligatorio presentare al cliente un preventivo scritto con il compenso e l’indicazione della polizza assicurativa.
Nuove regole anche per gli edicolanti: possono ora praticare sconti e non hanno obblighi di spazio da riservare alla stampa quotidiana a periodica; possono rifiutare prodotti che editori e distributori abbinano ai giornali e ai magazine e potranno vendere altri prodotti. Per il momento il decreto liberalizzazioni ha congelato la questione taxi, rimandando l’incremento delle licenze e demandando la decisione all’organo preposto. Per le farmacie è previsto un nuovo bando per incrementarne il numero: presto ci saranno altre 5mila farmacie oltre  alle attuali 18.000, con una proporzione di una ogni 3mila abitanti.

In attesa dell’incontro di questa mattina con le Parti Sociali sullo scottante tema dell’articolo 18, seguiteci perché vi terremo informati su tutte le più importanti novità della Manovra che – ci auguriamo – faccia ripartire l’economia del nostro Paese.
Chiara Cirillo
Ufficio Comunicazione Personal Planner

mercoledì 4 gennaio 2012

IL DECRETO SALVA ITALIA SPINGE LE AZIENDE VERSO L'OUTSOURCING

Le feste sono passate e anche la manovra di Natale. Meglio nota come “decreto Salva italia”, come l’ha definita lo stesso Presidente del Consiglio accende i riflettori sulla riforma delle pensioni, stravolgendone alcune consuetudini, in primis il passaggio dal metodo retributivo al contributivo. A seguire l’aumento dell’Iva a partire da giugno 2012 con il 2% per le aliquote del 10 e 21%, il taglio alle Province, gli sgravi fiscali per le imprese in particolare del Mezzogiorno; ma anche le imposte sul lusso e (alcuni) tagli alla politica...



Queste le voci più rilevanti della Legge n°214/2011 che mette mano alle già vuote tasche degli italiani e che certamente non rende facile nell’immediato la tanto agognata crescita, lo sviluppo e in molti casi la salvaguardia  del già provato  status di famiglie ed aziende.


È anche vero però che se da un lato le risorse economiche che avremo  a disposizione saranno inferiori rispetto al 2011, dall’altro possiamo cogliere la sfida, impegnando le nostre capacità per migliorarci sia come imprese che come singoli.
Per resistere sulla giostra del mercato, la scelta di esternalizzare alcuni dei servizi o interi comparti delle nostre aziende appare passaggio obbligato per riuscire a mantenere gli stessi standard produttivi, riducendo i costi fissi.
Un rimedio anti – crisi arriva da quelle società che offrono servizi alle imprese. Fari che guidano micro,  piccole e medie realtà imprenditoriali lontano dalla destabilizzazione economica - finanziaria accompagnandole verso una più sicura navigazione.
Perché a quanto si evince da alcuni articoli della legge sono stati comunicati aumenti anche nel costo delle bollette di luce e gas: un costo fisso che è quasi impossibile da contenere soprattutto se si analizza il tessuto imprenditoriale e i recenti aumenti anche nel settore dei carburanti. A denunciare l’ulteriore “stangata” è anche la Coldiretti che con una nota dichiara come ''l'aumento della spesa energetica in un momento di crisi ha un doppio effetto negativo, in primis perché riduce il potere di acquisto dei cittadini e delle famiglie e in più perché aumenta anche i costi delle imprese. Il costo dell'energia si riflette infatti in tutta la filiera e riguarda sia le attività agricole, ma anche tutte quelle che necessitano semplicemente del riscaldamento”.